MICROCLIMA :  la sensazione di benessere termico  

Con il termine “Microclima” si intendono quei parametri ambientali che influenzano gli scambi termici tra un soggetto e l’ambiente negli spazi confinati e che determinano il cosiddetto “benessere termico”.  Erroneamente a volte ci si riferisce al Microclima come all’insieme dei soli parametri fisici (temperatura, umidità etc..) mentre le norme definiscono sia i parametri di misura che la valutazione simultanea delle condizioni di lavoro.

Comfort e Discomfort

I fattori climatici microambientali, insieme al tipo di lavoro svolto, generano nel lavoratore una serie di risposte biologiche legate a situazioni di benessere ( comfort )  o di disagio”termico” (Discomfort). L’organismo umano, infatti, è orientato verso il mantenimento del bilancio termico in condizioni di equilibrio, consentendo alla temperatura corporea di assestarsi su valori ottimali. L’ASHRAE -American Society of Heating, Refrigerating and Air Conditioning Engineers INC – definisce il comfort termico come la “condizione di benessere psicofisico dell’individuo rispetto all’ambiente in cui vive e opera”; va da se che il discomfort termico potrebbe causare nei lavoratori, e più in generale negli individui, se non un malessere di sicuro un mancato benessere.  La valutazione di tale stato soggettivo può essere oggettivata e quantificata mediante l’utilizzo di indici che tengono conto sia dei parametri microclimatici ambientali, sia del dispendio energetico connesso all’attività lavorativa (definito dispendio metabolico = MET) , sia della tipologia di abbigliamento comunemente utilizzato (definito isolamento termico= CLO)  .

Indici di benessere PPD-PMV

L’indice che con maggiore precisione rispecchia l’influenza delle variabili fisiche e fisiologiche sopracitate è l’indice PMV, Predicted Mean Vote. Sinteticamente esso deriva dall’equazione del bilancio termico il cui risultato viene rapportato ad una scala di benessere psicofisico ed esprime il parere medio, un voto medio previsto, sulle sensazioni termiche di un campione di soggetti che si trovano nel medesimo ambiente. Dall’indice PMV è derivato un secondo indice denominato PPD – Predicted Percentage of Dissatisfied – che quantifica percentualmente i soggetti comunque “insoddisfatti” in rapporto a determinate condizioni microclimatiche.

Centraline Microclimatiche

I rilevamenti vengono eseguiti mediante l’ausilio di centraline microclimatiche, come ad esempio i modelli utilizzati e noleggiabili da ICS S.r.l. i (noleggio strumenti : clicca qui per maggiori informazioni )  È un tipo di strumento portatile che, a seconda delle sonde collegate ad essa, permette di valutare parametri ambientali come temperatura media radiante, temperatura dell’aria, umidità relativa e velocità dell’aria, elaborando i valori rilevati e confrontandoli con i limiti prescritti dalla normativa di riferimento.  Ricordiamo che il titolo VIII del d.lgs. 81 del 9 aprile 2008 e s.m.i definisce il microclima come uno degli agenti di rischio fisico. Si sottolinea a questo proposito il principio affermato in generale all’art. 28 e ribadito nell’art. 181, che obbliga il Datore di lavoro alla valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza, incluso pertanto anche quello dovuto all’esposizione a microclima in relazione ai quali esiste quindi l’obbligo, oltretutto sanzionabile.

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Referente: Dr. Elvezio Albanesi Tel: 0664212256 info@icsservizi.com (Autore dell’articolo : Andrea Moreschini)